Teatro

Michele Placido è Re Lear: Shakespeare è più attuale che mai

Michele Placido è Re Lear: Shakespeare è più attuale che mai

Famiglia, potere, politica e un po' di demenza senile: vista così, si potrebbe pensare a qualche attualissimo intreccio italico, eppure ci aveva già pensato Shakespeare nel 1600. Come dire: tutto il mondo è paese, oltre i confini del tempo.

Cinque atti per questa tragedia di Shakespeare con due trame (la seconda funge da cassa di risonanza delle azioni della storia principale), la storia di Lear e delle sue tre figlie affonda le radici nell'antica mitologia britannica.

Il sovrano chiede alle tre figlie una prova d’amore: "chi mi vuole più bene?", è il test. Ma l’amore non si può misurare e ciò che succede nel mezzo dimostra quanto non si possano confondere l’apparire con l’essere, le parole con l’amore. Il finale con l’immancabile ecatombe, anche in questa riscrittura mostra l’essere umano in tutta la sua essenza, ed esplora le mille sfaccettature e le conseguenze di una scelta fatta solo per testare l’affetto filiale, fino alla follia.

Dalle note di regia: "Ho frequentato Shakespeare nei più teneri anni dell’adolescenza, improvvisando rappresentazioni notturne per i miei compagni paesani (ricordo un “essere o non essere” finito con un gavettone d’acqua)...[...] Re Lear come un bambino pretende l’amore, Lear esige in cambio della cessione del suo potere, che le figlie espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma Cordelia, la più piccola, sa che l’amore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del padre può rispondere solo: “nulla, mio signore” [...] Che cosa ha dunque senso in questa tragedia? Quale speranza possiamo trarre? Forse solo la conoscenza di che cosa sia l’uomo di fronte all’universo, raggiunta attraverso un percorso di spoliazione in cui l’amore e la solidarietà si mostrano nella loro essenza terribilmente umana. Forse solo a questo, ad aiutare la creazione di questa consapevolezza, mira tutta l’opera di Shakespeare, a patto però che gli spettatori non dimentichino mai di trovarsi a teatro, che non cadano nell’illusione di un altro mondo, che sempre vedano il muro dietro la scena di cartone."

Dunque, una nuova tournée per questo “Re Lear”, interpretato e diretto per il terzo anno di fila da Michele Placido. Dopo la ripresa a novembre a Torino e tre teatri nella sua Puglia (Bari, Brindisi e Taranto),  sarà a Milano per al Piccolo Teatro fino all'8 marzo e poi a Como, al Teatro Sociale.

Due incontri aperti al pubblico
23 febbraio alle 17 nel chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2): “Shakespeare economista. Se King Lear battesse falsa moneta”: introduzione musico-letteraria e dibattito col prof. Enrico Reggiani.
Mercoledì 25 febbraio ore 17.30 incontro con la compagnia dello spettacolo.
comunicazione@piccoloteatromilano.it (ingresso gratuito con prenotazione)

Piccolo Teatro Strehler
dal 24 febbraio al 8 marzo 2015
www.piccoloteatro.org